Guida alle future generazioni

Inizialmente praticato prendendo a calci un pallone costruito con piume, capelli femminili o con un involucro animale, è uno sport di origine antichissime che continua a perdurare nei secoli e a diffondersi tra i giovani.

Il fenomeno lo si può spiegare con la percezione della propria identità, un vero e proprio ‘’legame a colori’’ dove si può vincere, perdere… ma si può anche vincere in pareggio!

Ebbene scambiando due chiacchiere con Salvatore Nardi, scout internazionale del Benevento e abbiamo approfondito le tematiche e  le dinamiche del calcio giovanile

– Come nasce la sua carriera?

‘ Appese come si suol dire le scarpette al chiodo dopo un brutto infortunio, ho avuto la fortuna di entrar a far parte di questo mondo dalla ‘porta secondaria’. Sono stato due anni al Sorrento, uno al Napoli Beach Soccer(con cui ho vinto la Serie A), 10 anni con il Calcio Napoli, uno alla Cavese e ora sono due anni che sono al Benevento. Nel 2015 sono entrato in Figc come Osservatore federale, élite a numero ristrettissimo a cui avevano accesso solo 45 persone in tutta Italia. ’.

– In cosa consiste il suo lavoro?

‘Ho la fortuna di lavorare per la società sannita che nel panorama nazionale rappresenta il Top. La famiglia Vigorito con grande passione e dedizione ha creato un piccolo gioiello. Lavoro a stretto contatto con il ds Pasquale Foggia e Salvatore Violante, ex responsabile della Reggina dei miracoli, nella visione dei profili da inserire nella rosa.

Nella scelta del talento a mio avviso non ci sono regole… Per far si che un giocatore mi convinca ci vogliono 45 minuti. Letto così potrebbe sembrare presunzione, ma non è così anzi!

Quando ho provato a vedere più partite, non ero comunque convinto se quel profilo fosse quello che realmente cercavo. Allora affidati all’istinto, all’emozione di una giocata, di un movimento. Meglio parlarci 10 volte che vederlo giocare in 10 partite. A volte è importante guardarlo negli occhi, anziché solo ‘nei piedi’. Il calciatore è come una donna: ci deve essere un particolare che deve farti innamorare. A prima vista’.

– Se dovesse consigliare un giovane, cosa gli direbbe?

‘Di stare sempre con i piedi per terra. Nel calcio, come nella vita, ci vuole un’infinità per arrivare in alto, un secondo per ritrovarsi in basso. La cosa fondamentale è non trascurare l’istruzione: se si pensa che solo un calciatore su 6000 arriva ad esordire in Serie A. Più che ai ragazzini, oggi bisogna stare attenti ai genitori che pur di veder i figli diventare calciatori sono disposti a tutto. Questo è il neo del nostro movimento… i bambini vanno lasciati liberi di divertire, liberi di poter scegliere quale futuro intraprendere’.

– Come lo giudica il binomio business-calcio per i giovani atleti?

‘Sicuramente è difficile riuscire a gestire ingenti cifre senza perdere la testa. Ci sono tantissimi casi di calciatori venuti dal nulla che hanno visto rovinare le proprie carriere per il lusso sfrenato. Basti pensare Adriano, ex attaccante dell’Inter e della Nazionale brasiliana che , sperperato tutto il patrimonio, è tornato a vivere in miseria nelle favelas. Anche se non è facile, ci vuole il giusto equilibrio.’

– Quanto può incidere il sociale nei giovani?

‘Tantissimo! Io provengo da un quartiere difficile, Secondigliano. Dove perdersi è più facile di trovarsi. Dove a 10 anni sei già ritenuto Uomo o devi esserlo. Per forza di cose. La mia voglia di emergere ho provato a trasferirla anche ai miei conquartierani con tante iniziative ricreative. Spesso faccio visita alle scuole calcio del mio territorio per portare loro la mia esperienza. L’ultima iniziativa è stata lo scorso anno con la creazione di ‘Targato Secondigliano’, evento che radunava tutti gli atleti professionisti nativi del quartiere.’

– La Campania è una regione ‘florida’?

‘Decisamente si. Siamo una delle poche regioni in cui si gioca ancora per strada. Benché abbia lavorato sempre a buoni livelli, ho sempre avuto nel calcio di periferia il mio credo. Da un mio accurato studio, ho evinto che la Nazionale Italiana che nel 2006 ha vinto i mondiali aveva in organico: Materazzi che ha iniziato dalla Promozione, Grosso dall’Eccellenza, Iaquinta e Barzagli dalla D, dalla Legapro Amelia, Zambrotta, Zaccardo, Oddo, Barone, Toni ed Inzaghi.

– I prossimi talenti campani pronti ad esplodere?

‘ In nazionale maggiore ci sono Lorenzo Insigne, Armando Izzo, Gianluigi Donnarumma, Domenico Criscito, Ciro Immobile e Fabio Quagliarella. Prossimi a far parlare di se ci sono i classe 1997 Giuseppe Pezzella e Rolando Mandragora; i 1999 Alessandro Tripaldelli ed Enrico Brignola; i 2000 Gabriele Corbo, Manolo Portanova, Salvatore Esposito e Gianluca Gaetano; il 2001 Giuseppe Iglio; il 2002 Raffaele Spina. La scorsa settimana Luciano Spalletti ha fatto esordire in Europa League il casertano 2000 Davide Merola e lo stabiese classe 2002 Sebastiano Esposito, Gianmarco Cangiano classe 2001 … giusto per citare qualche nome’.
 

di Delia Saviano

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