Il tema del momento affrontato nel capoluogo campano

Legambiente è una associazione senza scopo di lucro, presente in tutta Italia, con più di 100.000 iscritti, nata nel 1980, sulla base di movimenti pacifisti e anti-nuclearisti, che si sono sviluppati nella seconda metà degli anni ’70.

A seguito di una intervista fatta al dottor Michele Buonomo, membro della segreteria regionale e nazionale di Legambiente, che da anni si occupa di Economia circolare, sappiamo quali sono le potenzialità e i benefici che apporta la blue economy negli anni.

Come vi siete avvicinati all’economia circolare e da quanto tempo?

“L’Economia circolare è da sempre nel nostro DNA, perché abbiamo sempre promosso iniziative che superassero il concetto dello ‘usa e getta’ delle risorse e, quindi, come ambientalisti il nostro obiettivo è che ci fossero meno rifiuti o scarti possibili. Oggi, in Campania, sono molte le aziende che adottando il riciclo della carta e del cartone e del macero.”

Per quanto riguarda quello che state svolgendo, secondo lei l’Economia circolare è davvero sostenibile?

“Non c’è nulla di più sostenibile della economia circolare che fa riferimento al ciclo naturale e in natura non esiste il concetto di rifiuto, ogni sostanza in natura se cade sulla terra diventerà humus che sia foglia o frutto.

Grazie all’economia circolare, l’Italia è il secondo paese europeo, sia per le sue capacità industriali, sia per la raccolta e per il recupero di materie prime e seconde, rispetto ad altri stati europei.”

Quali sono le previsioni economiche, a livello di costi? Perché i prezzi dei prodotti, frutto della Economia circolare, sono così alti?

“Guardi con questo processo si risparmia materia prima ed elettricità per le aziende, però a fronte di una buona raccolta differenziata di materiali, perché se fosse ottimale avremmo meno scarti e una migliore Economia circolare, quindi minori costi di assemblaggio e riciclaggio.

Infatti, oggi, con prodotti riciclati e riutilizzati, si risparmia il 95% di energia che è l’elemento più costoso di un ciclo di produzione. Se in Campania raddoppiassimo la raccolta di carta e cartone potremmo ottenere 400-500 nuovi o posti di lavoro in questo settore aggiuntivo, con circa 80-10.000.000 di fatturato aggiuntivo nell’arco di un anno. Quindi non solo semplice riciclo e riutilizzo del prodotto, ma creazione di nuovi prodotti.”

In merito all’ambiente che prospetti ci saranno se si svilupperà in maniera ottimale l’Economia circolare?

 “L’Economia circolare ha riposto a molti problemi ambientali, migliorando i processi di utilizzo e riducendo le emissioni di CO2. Dal punto di vista economico, noi stiamo utilizzando più risorse di quanto la terra riesca a rinnovarle ogni anno e questo anche a livello globale.

Ottimizzare il ciclo di produzione sono il fattore scatenate che spinge le imprese ad adottare tale Economia circolare nel proprio sistema aziendale e i macchinari che ci sono oggi sono molto meno inquinanti di 15 anni fa e prima vi era una dispersione del 60% di energia in più rispetto ad oggi.”

di Maria Cimmino

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